Mese: Luglio 2021

Una riflessione da condividere

Ieri ho ripreso uno sport che mi è molto familiare, dopo tanto, tanto tempo di inattività.

Finita la sessione, in auto, mentre tornavo a casa, ascoltavo il mio corpo parlarmi, cercando di lasciare più spazio possibile al dialogo.

Sentivo le fasce dove risiedono i miei problemi, tirarsi, avvitarsi …le sentivo vive !

Doloranti, vero.

Ma finalmente in grado di esprimersi.

Il dolore, lo sa bene chi lo vive nella sua versione più spietata, quella cronica, è un efficente congelatore di sensazioni.

Sembra assurdo, ma dove c’è il dolore cronico, si smette di sentire.

I muscoli si irrigidiscono e caparbiamente smettono di collaborare, le fasce perdono la loro funzione ed il corpo non dialoga più con se stesso. Comincia a lavorare per compartimenti, escludendo quelli da dove arrivano i segnali di allarme, nel tentativo di salvaguardarne l’integrità.

Cominciamo lentamente a perdere il dialogo interno, a vivere nei compensi posturali, ad accettarne le conseguenze e così, giorno dopo giorno, plasmiamo la nostra mente ad accettare ed arrendersi.

Ecco perché cronicità e depressione vanno a braccetto.

Ed è un viaggio fatto di passi impercettibili, un abbraccio sinuoso e soffocante che stringe sempre un pò di più.

Fino a quando, un giorno….

E’ la vita, ad offrirci pene e delizie.

Basta una piccola occasione, basta una minima deviazione dalla routine e ……. tutto può cambiare.

Un incontro, una frase che ci accendono d’emozione, una riflessione che ci riempie di tristezza o un impeto di rabbia che sale.

Sono tutte manifestazioni della nostra energia interiore, che cerca faticosamente di far capolino nella fatica e nell’abitudine che ci appiattiscono. Sono momenti preziosi, da raccogliere con tutta la volontà che riusciamo a richiamare a noi stessi.

Caparbiamente, ci dobbiamo afferrare a queste occasioni, permettere loro di trascinarci in una nuova realtà.

Possiamo sentire la nostra energia vitale agitarsi, dapprima con timidezza e percepirne la presenza appena un filo.

Usiamola, questa energia, per aprire il cassetto dei nostri sogni, anche piccoli ……e cominciamo a progettare.

Magari, anche solo riprendere uno sport abbandonato da tempo.

Ed emozionarsi, per essere li.

Di nuovo.

Lasciare che l’emozione scorra, sentirla nel corpo, lasciarla libera di esprimersi, di parlare, finalmente.

Sapere che siamo sempre stati quello che vorremmo ora diventare, sapere nel profondo che spetta solo a noi raccogliere le occasioni e farle fiorire nella nostra vita.

Esserci.

E svolgere al meglio il nostro compito evolutivo.

Che passa anche attraverso il dolore, la resistenza, l’accettazione e la resa finale.

La resa attiva, però.

Che non chiede un miracolo salvifico ma d’imparare ad esserci, a prescindere da tutto, in piena presenza e gioia.

E diventare così creatori della nostra realtà.

Gioite con il vostro corpo !

Sentitelo ! Ascoltatelo !

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