Manuale di sopravvivenza alle feste 1/2

Ho appena scritto un post per il gruppo facebook “Le ricette per un intestino felice” e mi piace condividerlo con te, che segui il mio sito.
Buona lettura !

Ed eccoci qui…. al pranzo di Natale.
Era tutto molto buono.
The End

Ed invece no, non finisce qui…..nei nostri cuori e nelle nostre menti, oltre che nelle nostre panze, rimane la memoria di un giorno che, volente o nolente, è pur sempre unico nell’anno.
Per questo lo vorremmo davvero speciale, per questo a molti è indigesto.
Ecco quindi alcune riflessioni ed alcuni trucchetti per uscire vincitori dalla sfida !

*Partiamo da un boccone amaro: il senso di colpa….e dintorni.
Ci siamo detti che avremmo accostato la tavola imbandita con leggerezza, ma davanti alla lasagna della nonna le ginocchia cedono, l’acquolina vince.
Ci immergiamo nel profumo di casa, ci saziamo occhi, papille e stomaco e…..e poi arriva il conto. Il gonfiore, la cintura che stringe.

Arriva un’altra prelibatezza, preparata con cura dalla mamma….e si cede anche a questa generazione ! E tra una forchettata e l’altra cominciamo a fantasticare su improvvisi rotoli che assillano le nostre forme, in preda ad un sottile panico.
Vuoi a questo punto non accompagnare il tutto con un buon calice ?
Vuoi davvero privarti del dolce, a disastro ormai compiuto ?
La diga cede…. et voilà, in men che non si dica l’umore cambia, la digestione si fa difficile e ci si vota mestamente al digiuno universale.

Sembra sciocco ma consapevolmente o meno, per molti, finisce così.
Non si tratta di essere indulgenti con se stessi e nemmeno di imparare a perdonare i nostri peccatucci: il rimedio è molto, molto più a monte.
Il senso di colpa ci parla di quanto poco abbiamo integrato il nostro comportamento nel nostro sistema di “credenze”…che non sono quelle dei piatti della nonna 🙂
Ci dice che stiamo compiendo delle scelte che contraddicono ad una immagine che abbiamo di noi, qualcosa che è molto, molto distante dalla sostanza.
Quando abbiamo realmente integrato le nostre scelte nel nostro sistema interiore, sappiamo benissimo dove siamo e perché….e sappiamo quindi “sgarrare” con allegria.

Questo perché siamo capitani, timonieri ed equipaggio della nostra nave, la conduciamo con chiarezza nella direzione che sappiamo scegliere…e possiamo cambiare.

Non è necessariamente un processo immediato, ma un viaggio che si compie quotidianamente, quello verso questa solidità.
Ognuno ha i suoi tempi, siatene consapevoli.
*La scelta come privazione.
Si tratta semplicemente di prospettiva….e con quale scegliete di vedere le cose.
Ahimè, la scelta implica una privazione…o scelta non sarebbe.
Ma ha in sé moltissimi aspetti positivi che potremmo dimenticare: è un esercizio di libertà, prima di tutto. Implica chiarezza e ci conduce dove abbiamo deciso di andare, permettendoci di godere ciò che abbiamo scelto. E’ un ottimo specchio ma è anche un testimone che ci parla continuamente di ciò che siamo. Ci insegna molto, il dover scegliere….e non ci insegna che “non si può avere tutto” ma piuttosto che siamo solo e solo noi a dirigere ogni aspetto della nostra vita, arricchendola con il meglio che la vita ci offre, come è giusto che sia.
Onoratevi.
*Il confronto con “gli altri”….

……quelli dei preconcetti, i criticoni, i curiosi, i preoccupati, quelli degli sfottò….quelli insomma che non si fanno i fatti loro.
Ecco, tutta la loro attenzione su cosa mangiate e perché – e cosa bevete e perché – e se fate digiuno e perché – e se non andate al supermercato, perché….non parla di voi.
Parla di loro !
Parla di quanto siano conformi a dei modelli stereotipati, o di quanto siano poco informati oppure disinteressati alla propria salute. Ci dice quanto i loro comportamenti siano soliti essere conformi alle aspettative altrui e non gli appartengano affatto e di come chi sa essere “autentico” li faccia sentire inadeguati.
Potreste sentirvi attaccati perché il vostro essere centrati sui vostri bisogni mette a nudo l’incapacità altrui di fare altrettanto….
Siate magnanimi…..afferrate una carota e sfogatevi con un bel morso 🙂
Non fate diventare questo teatrino il vostro alibi…..appropriatevi delle vostre scelte, qualsiasi esse siano.
Volete “sgarrare” ? Non è una sconfitta, è l’esercizio della vostra libertà, purché sia frutto di piena consapevolezza.
*La mancanza di tempo
Anni fa, un Maestro francese che si chiama Daniel Odier, mandò in frantumi l’alibi più comune a tutti i partecipanti della sua classe, di cui facevo parte.
Si parlava della difficoltà di trovare il tempo per la meditazione, ma l’insegnamento è prezioso, proprio perché trasversale.
Ci parlò allora delle micropratiche e di come ogni azione quotidiana possa, per quanto banale, trasformarsi in una buona occasione per meditare: sul bus, sotto la doccia….ovunque. L’essenza è “semplicemente” essere presenti, totalmente consapevoli, immersi nell’esperienza con tutti se stessi….questo la rende significativa al punto da poterla considerare una meditazione a tutti gli effetti.
Ecco, non ci manca il tempo.
Ci mancano o la voglia, o la chiarezza mentale.
C’è un tempo per abbuffarsi, uno per il digiuno.
C’è il tempo per far festa ed anche quello per raccogliersi nell’emozione.
C’è il tempo, sempre. Finché abbiamo Tempo.
Un esempio di come applicare queste micropratiche ? ASSAPORATE LENTAMENTE, con tutti i sensi.
Ma ne riparleremo.

*I preparativi
…..dei pasti, ma anche del corpo e della mente.
Per i pasti, se siete qui, sapete già tutto e vi affido al gruppo, alle idee di tanti ed alla voglia di condividerle, che non manca mai (grazie!).
Per il corpo e la mente, abbiamo ancora due giorni per prepararci ed armi semplici da usare, al nostro arco:
_RESPIRAZIONE: tra le tante cose, deacidifica ed ossigena i tessuti,, calma la mente e ci dà maggiore focus e centratura per le nostre scelte.
_ALIMENTAZIONE: scegliamo con cura soprattutto i tempi, non facciamo diventare le giornate uno spuntino continuo, alterniamo consapevolmente dei tempi di astensione magari un poco più lunghi…. Per tutto il resto c’è la nostra Doc, Livia Emma 🙂 .

_IDRATAZIONE: scegliamo tisane di buona qualità per riposare meglio, per aiutare il fegato, per sostenere il linfatico…ciascuno a seconda dei suoi bisogni. Se poi informate l’acqua con i cristalli o con le frequenze, meglio ancora).
_RIPOSO: non si tratta solo di dormire, o dormire bene. Ma anche di astenersi dall’obbligo, dal dare o fare ciò che è dovuto, di alleggerirsi da ciò che si percepisce come un inutile peso. Si tratta di occuparsi anche della propria mente, di lasciar andare il controllo, permettersi la leggerezza facendo emergere ciò che è veramente importante…..l’amore. Perché di questo si parla nelle feste, ma ci si arriva dopo essersi massacrati di stanchezze inutili, di pensieri debilitanti.
Non dimentichiamo l’amore verso noi stessi !
_ATTIVITA’ FISICA: che non sia quella dello shopping compulsivo ma vi aiuti a rallentare i ritmi e ritrovarvi con voi stessi e la vostra centratura. Basta un parco cittadino, non ci vuole molto…e se non potete correre, camminate svelti con un occhio di riguardo alla respirazione ed alla postura. E siate presenti !

Un ultima riflessione: è dalle piccole cose – e soprattutto dai primi passi – che parte il cambiamento a cui aneliamo.
Se tutto questo sembra davvero troppo, scegliete un compito, uno solo…..quello che più vi attira. Può essere la camminata nel parco, la tisana o il digiuno, non importa.


Fate però che sia il vostro rito personale, la celebrazione del vostro benessere, a cui vi dedicate con tutti voi stessi.
Un momento di gloria, di piena soddisfazione.

Sorridete !!



1/2 ….to be continued….