Un Viaggio, una Visione

Entro in punta di piedi in una grande stanza. Mi guardo intorno, a caccia di volti familiari.
Mi succede sempre così, quando inizio un corso come questo.
Se devo seguire una lezione, una presentazione ….è diverso. Posso mettermi in silenzio in un posto confortevole sapendo che non avrò bisogno di sentirlo mio, perché lì funzioneranno, si spera, solo le mie meningi.

Ma in questa stanza, già lo so, sarà tutto diverso. So solo in parte quello che mi aspetta, e questo mi piace e mi intriga al tempo stesso. Ho finalmente scelto di affidarmi con fiducia ad un istinto che, tra mille resistenze, ha infine prevalso, portandomi qui. Dopo un lungo viaggio.

Dopo molti lunghi viaggi, a dire il vero, ma quello per arrivare in questo piccolo cuore dell’Emilia, è stato davvero disagevole. Scendere dalle ormai “mie” montagne, poi la città, il caos, il treno, il passaggio in auto, arrivare tardi.
Ed eccomi, che entro in punta di piedi nella stanza, per giunta attraversando un gruppo che ha il bel vantaggio di aver già familiarizzato, mentre io percorro lo spazio che mi divide dalla prima sedia vuota a caso, come una biglia, in silenzio.


Sono qui per una ragione ben precisa e con una determinazione chiara. Essere aperta, permeabile e disponibile, perché questa esperienza mi percorra completamente, senza riserve, senza angolini da nascondere, affidandomi prima di tutto a Me stessa, alla nostra Guida ed infine ai miei Compagni di viaggio.
Scelgo l’autenticità ad ogni costo, sono pronta, persino grata per l’occasione che si è presentata.

E’ decisamente Lui, l’artefice primo di questa scelta.

Un medico, si. Con le giuste competenze ed una visione innovativa, intrigante, da scoprire, fare mia, integrare nel mio lavoro.

Scoprirò dopo questi mesi di formazione di aver anche incontrato una Guida rara, una di quelle persone che t’insegnano attraverso ciò che sono, attraverso il proprio viaggio personale, capaci di portare ciascuno per mano con fermezza e delicatezza, con un raro rispetto per ogni individuo, con una visione profonda, commuovente, inclusiva…potente.

Questa è la FitoPsicosomatica, prima di tutto.

Una visione realmente potente, che nasce nel rispetto profondo dell’animo umano e dall’integrazione dei valori interiori con la pratica terapeutica, nella profonda convinzione che si possa condurre insieme un viaggio, incredibile, alla scoperta del significato dell’esperienza umana, pur se nella sofferenza.

Scoprirò in questi mesi di formazione tutta esperienziale molte delle mie resistenze e molti dolori….e tutto mi sarò davvero caro e prezioso poi, in studio, conducendo in quello stesso viaggio un’altra anima stropicciata, alla ricerca di quiete.


Questo, vorrei davvero condividere con Te.


Chi ti sta davanti, di fianco…chi pensi ti possa condurre alla ricerca della “guarigione”….conosce bene, tutto.
Ogni tentennamento, ogni dubbio. E quella voglia di tornare indietro, con la rabbia di essersi infilati su una strada che sembra troppo impervia.
E conosce la fatica nel lasciarla andare, quella rabbia, sapendo che probabilmente lascerà il posto alla sofferenza. Perché occorre per forza attraversarla, la sofferenza, per lasciarla andare.

Per prendere il suo posto tra i soprammobili dimenticati a prender polvere sulle mensole del cuore dobbiamo integrarla, farla diventare una delle tante tessere del puzzle.
Chi ti sta davanti ha raccolto con pazienza, nel tempo, i pezzi di sé….infilandoli in quel puzzle.
E guai se pensa di aver finito l’opera, di aver trovato la quadra, perché siamo tutti in cammino, abbiamo tutti il passo successivo che ci aspetta.
Solo da questo, può passare la fiducia, da che altro ?
Ti presenterò meglio, la Fitoterapia Psicosomatica, raccontandoti di cosa di tratta, cosa può fare per te e come.


Ma è importante per me che tu sappia tutto ciò che hai letto qui.


Perché per me questo incontro non è stata solo una “formazione”, questo strumento non è solo un metodo di lavoro ….ma l’incontro con una Visione.


Nè tu, nè nessuno deve sentirsi abbandonato nel proprio dolore o a causa di esso.
Nè la sofferenza, il disagio devono diventare una colpa. T’invito a non cadere in questo tranello !
Ci vuole coraggio per decidere di scegliere la consapevolezza.

E coraggio per svelarla.
Ma questo coraggio fa di tutti noi una famiglia… l’unica nella quale riconoscere il proprio simile, in tutta la sua delicatezza
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